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Teatro alla Scala, il 'caso' arriva in Parlamento

Teatro alla Scala, il 'caso' arriva in Parlamento

Il centrosinistra chiede ''un'indagine conoscitiva sul licenziamento del sovraintendente Fontana e sulla scelta di allestire gli Arcimboldi in zona Bicocca''. Il caso del Teatro alla Scala arriva in Parlamento. Una mozione presentata dall'Unione, prima firmataria la senatrice della Margherita Albertina Soliani, chiede una ''indagine conoscitiva'' sulle ultime vicende del teatro, ''vicende concrete al centro di accese polemiche'', che vanno dalla scelta di allestire il teatro degli Arcimboldi in zona Bicocca, fino al ''recente, immotivato licenziamento del sovraintendente Fontana, che ha causato le dimissioni dell'assessore alla Cultura Salvatore Carrubba''. ''La decisione del Cda di revocare Fontana -sottolineano i firmatari- ha suscitato il malumore dei cittadini milanesi e dei lavoratori del Teatro che hanno protestato contro l'arroganza di tale decisione. All'origine di tutto vi è la ferma convinzione, da parte dell'opinione pubblica milanese, ma non solo, che La Scala possa diventare ostaggio di lobby private senza che la città e le sue espressioni democratiche possano fare pesare la propria voce in merito''. Gli esponenti del centrosinistra chiamano in causa il Governo in quanto primo finanziatore della Fondazione che gestisce il teatro, chiedono di ''conoscere le strategie che il Consiglio d'amministrazione della Fondazione intende promuovere, e verificare la loro compatibilità con il ruolo nazionale e internazionale storicamente svolto dal Teatro''. Su loro richiesta la Commissione Istruzione avvierà, da martedì prossimo, una serie di audizioni. Oggi intanto i lavoratori del teatro hanno nuovamente chiesto un incontro pubblico sulla vicenda (dopo quello di ieri tra il sindaco Albertini e i rappresentanti sindacali, considerato informale). Il primo cittadino ha già fatto sapere che parlerà al prossimo consiglio comunale, in programma per il 14 marzo. Nel breve incontro di ieri il sindaco di Milano avrebbe anticipato che il sovraintendente Fontana sarebbe stato allontanato per aver ostacolato, o comunque non favorito, il passaggio progressivo delle consegne al nuovo sovraintendente Meli. Cosa considerata dai sindacati ''una falsa risposta''.